Il pugile Clemente Russo è stato intervistato da Fausto Narducci per Sportweek.
Durante la chiacchierata sono emerse le emozioni di una vita intera trascorsa tra guantoni e ring, miste a sprazzi di futuro. Futuro che, fino a qualche settimana fa, per il pugile di Marcianise aveva una connotazione ben precisa: i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Un sogno, quello di continuare a scrivere la sua storia e quella del suo sport, fermatosi proprio sul più bello. Clemente infatti, qualora avesse raggiunto la qualificazione per il Giappone, sarebbe stato il primo pugile nella storia a partecipare a cinque edizioni della competizione olimpica.
Il boxeur campano ha dedicato tutta la sua vita al ring, a cui omaggia un ringraziamento per averlo accompagnato nelle apparizioni nel mondo della televisione, della pubblicità e perfino del cinema. Lui, dal canto suo, non ha mai lasciato da parte i suoi tratti distintivi, il suo stile e la sua personalità. Nell’articolo si passa anche per gli insegnamenti che uno sport così iconico ha saputo regalare a Clemente a livello umano, formando il suo spirito grintoso, determinato e sempre ottimista.
Quella d’argento di Londra 2012, ottenuta contro Oleksandr Usyk, rimarrà quindi l’ultima medaglia olimpica conquistata da Clemente. Tatanka, però, era andato vicino a bissare questo risultato anche a Rio 2016, dove uscì sconfitto nei quarti di finale contro l’ucraino Tishchenko.
Per finire, un assaggio di ciò che sarà: Clemente ha già programmato di proseguire nel mondo della boxe, ma in veste di allenatore, per formare una nuova generazione di “Pugili-Personaggi.
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