Simone Barlaam e Manfredi Rizza sono due dei migliori atleti azzurri nelle loro rispettive specialità. Sia Simone, nuotatore paralimpico, che Manfredi, canoista, hanno tagliato grandi traguardi a Tokyo. Una serie di medaglie di inestimabile valore ha consacrato gli anni di allenamenti, sudore e impegno.
Entrambi sono protagonisti nell’uscita di luglio/agosto di GQ ed entrambi hanno l’acqua come uno dei propri migliori mezzi di espressione.
“Nonostante le quattro medaglie vinte, a Tokyo non mi sono goduto l’esperienza al massimo. Avevo alcune cose in sospeso di cui non ero soddisfatto” dice Simone Barlaam. “Ai mondiali paralimpici di Madeira però mi sono preso una bella rivincita e tante soddisfazioni“.
Anche Manfredi Rizza ha saputo trasformare in suoi sogni in realtà durante la scorsa estate. Ai Giochi Olimpici infatti ha vinto l’argento nel k1 200metri. “Spero che il mio successo possa inaugurare una serie di grandi vittorie per il movimento azzurro della canoa” dice con grande speranza.
Entrambi considerano l’acqua come il proprio habitat naturale ed entrambi hanno a cuore il proprio percorso accademico. Simone studia ingegneria meccanica e parla di sentirsi a suo agio più in acqua che sulla terraferma. Manfredi ha saputo districarsi tra la canoa e gli studi. Anche questa sfida gli ha portato grandi risultati, tra cui una laurea in ingegneria dei materiali conseguita nel 2020.
Entrambi hanno trovato nello sport un mezzo di espressione e di crescita umana. Hanno familiarizzato con la fatica e i sacrifici. Hanno eretto la propria carriera attorno al pensiero che ogni grande traguardo non può essere tagliato senza determinazione, grinta e abnegazione quotidiana.
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